Il termine Tuscia (dal latino "tuscus", etrusco), che anticamente definiva tutta la regione etrusca, si identifica oramai soprattutto con il territorio della provincia di Viterbo, sul quale si estende anche il versante laziale della splendida Maremma: terra aspra, dominata da forti contrasti e da colori particolarmente affascinanti, che attrae ogni anno migliaia di visitatori anche per le sue conosciutissime tradizioni popolari.

Tradizioni legate espressamente al suo simbolo vivente, il Buttero, il pastore a cavallo, figura tipica di questi luoghi e alter ego dell'americano cowboy, che occupa un ruolo di primo piano nella storia e nelle memorie della comunità locale.

La Tuscia Viterbese, da tempo oggetto di un turismo culturale e archeologico, offre al visitatore scorci indimenticabili, tra borghi medievali che sfidano le leggi di natura, vestigia etrusche, laghi cristallini e località marine. 

Inoltre, la Tuscia è anche patria di una magnifica enogastronomia di frontiera, con notevoli punti di contatto con le vicine Umbria e Toscana, che eccelle nella produzione di vini, oli, nocciole, pesce d'acqua dolce e pregiatissime carni locali.

L'importante economia agricola dell'area, sviluppata e orientata alle produzioni di grande qualità, si riflette completamente nell'offerta agrituristica, che oggi è tra le più organizzate dell’intero Paese per quantità e livello delle strutture.